Mercoledì XXXIII Settimana del Tempo Ordinario

Apocalisse 4,1-11  Salmo 150  Luca 19,11-28

Per troppo tempo si è fatto del terrorismo psicologico presentando Dio come il controllore e il castigamatti di turno. Molti si ricordano il triangolo con disegnato all’interno un occhio e con la scritta “Dio ti vede”. Dio non è così! Presentarlo così può essere comodo e molto redditizio in termini di riscontro pratico di fede ma non corrisponde all’immagine che Gesù ci offre. Dio è amore! Ed essendo amore, vive donandosi e mettendosi al servizio. Le monete d’oro che consegna a ciascuno dei suoi servi da far fruttificare non sono altro che l’amore donato che chiede di essere trafficato. L’amore esiste solo per essere donato, mai per essere tenuto. “Chi non ama resta sempre nella morte” dice un canto della liturgia. Chi ama, invece, vive e moltiplica la sua vita, la rende feconda. Chi ama genera amici, fraternità, bellezza. La vita ci giudicherà: se l’amore che ci è stato dato ci vedrà soli, impauriti, irretiti, inevitabilmente constateremo l’inutilità della nostra vita e la vergogna per aver combinato nulla. Non è Dio cattivo e severo, siamo noi tanto meschini a consideralo tale e a vivere la vita da schiavi, dando sempre e solo il minimo. “L’amore è l’unico tesoro che si moltiplica per divisione, è l’unico dono che aumenta quanto più ne sottrai, è l’unica impresa nella quale più si spende più si guadagna: regalalo, buttalo via, spargilo ai quattro venti, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi il bicchiere e domani ne avrai più di prima”. Non rimaniamo con le mani in mano ma spendiamo l’amore a pine mani! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Un requiem per Maria Dreoni nei Tronconi (Piazza del Mercato, 72) che oggi accompagniamo alla Casa del Padre.