Mercoledì XI Settimana del Tempo Ordinario

2Re 2,1.6-14  Salmo 30  Matteo 6,1-6.16-18

Tutti noi abbiamo un io manifesto e un io nascosto, un io che facciamo vedere e un io che teniamo segreto. Generalmente ci occupiamo maggiormente dell’io manifesto in modo tale da custodire la nostra buona fama, affinché la gente ci stimi e ci apprezzi e poi, nel segreto, abbiamo tutta una serie di negatività che preferiamo mantenere all’oscuro, sperando che nessuno le scopra. Qual è il problema? Il problema è che Gesù ci mette in guardia e ci ricorda: “il Padre tuo vede nel segreto”. Intendiamoci: non è un guardone, una sorta di grande fratello che scruta l’intimità per buttarla ai quattro venti. Il Padre guarda nel segreto, nel senso che è attento alla nostra verità più intima. È il custode della nostra libertà, della nostra trasparenza. Essere qualcuno che non si è, è un’ opera faticosissima, che prima o poi fa esplodere. Occorre aver cura del nostro segreto come priorità assoluta, non della nostra esteriorità. Meglio essere un po’ zoppicanti ma autentici che essere perfetti e inautentici. Alla fine, ciò che conta nel bilancio finale della vita, è il nostro cuore ed è quello che Dio considera! Conta se abbiamo un cuore che ama, non che la facciamo franca davanti agli uomini! Buona giornata. don Luciano.