Giovedì III Settimana di Avvento

Isaia 54,1-10  Salmo 29  Luca 7,24-30

“Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti raccoglierò con immenso amore. In un impeto di collera ti ho nascosto per un poco il mio volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te”. Questi antropomorfismi nel descrivere l’atteggiamento di Dio nei confronti d’Israele suo popolo – sua sposa – sono davvero meravigliosi. Fossimo davvero così noi uomini: passibili all’ira e alla rabbia ma capaci di perdono e di misericordia! L’ultima parola di Dio – è una certezza granitica – è e sarà sempre: ti amo e ti perdono! Qualsiasi sarà il nostro percorso, fosse anche che per tutta la vita abbiamo agito in contrapposizione al Signore perché convinti della sua indifferenza e noncuranza, Dio allargherà le sue braccia e ci accoglierà! Sono convinto che molte persone religiose e devote che leggono questo pensiero rimarranno non poco scandalizzate e sosterranno che se è così “tanto vale non essere buoni e obbedire al Signore!”. Se abbiamo assimilato il cuore di Dio – come Gesù – non ci scandalizzeremo per questa bontà sproporzionata di Dio! Anzi ci rallegreremo con tutto il cuore: “C’è più gioia in cielo per un peccatore che ritorna che per novantanove giusti!”. Direte: “Ok per chi si pente!”. Ma chi può giudicare il cuore pentito? Gioiamo! È troppo bello il Vangelo! Buona giornata. don Luciano.