III Domenica di Avvento (C)

Sofonia 3,14-17  Salmo Isaia 12,2-6  Filippesi 4,4-7  Luca 3,10-18

È molto raro trovare gente che ha il sorriso sulle labbra, che non si lamenta, che non ha di che ridire. E’ più facile ricevere confidenze rispetto a cose che per cui lamentarsi rispetto a quelle che sono positive. Il male ha sempre più visibilità rispetto al bene, purtroppo. Proprio per questo, è bene che ci leggiamo e meditiamo con attenzione il versetto di San Paolo nella Lettera ai Filippesi che ci viene proclamato in questa Terza Domenica d’Avvento: “Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti”. Non angustiatevi per nulla! Desidero che sottolineiamo questa “esagerazione”: ci viene detto che non c’è motivo – nemmeno uno – per cui affliggerci e angosciarci. Ogni condizione in cui ci imbattiamo ha il suo perché e la sua sopportabilità. Chi pone la sua vita sotto lo sguardo del Signore e sa riconoscere che Lui lo ama e gli cammina accanto, conosce le primizie della vera gioia. Essa non elimina né la sofferenza, né la prova, ma consente di resistere anche in tali circostanze. L’unica cosa necessaria e intelligente da fare è pregare: riconoscere che solo Dio è in grado di darci la luce sufficiente per camminare lieti, nonostante tutto. Vanno in questa direzione pure le parole che leggiamo nel Vangelo di Luca: Le folle interrogavano Giovanni, dicendo: “Che cosa dobbiamo fare?”. L’uomo ha sempre l’ansia di avere qualche di importante da fare, sembra sia necessario compiere chissà quale impresa per ottenere la salvezza. Ebbene: Giovanni Battista ricorda: “date, non esigete, non trattenete, non maltrattate, non estorcete”. Amare! Condividere! Mettere a disposizione quello che siamo e quello che abbiamo per chi ha bisogno: tutto qui! Buona Domenica. don Luciano.