XV Domenica del Tempo Ordinario – B

Amos 7,12-15  Salmo 84  Efesini 1,3-14  Marco 6,7-13

Gesù non è un seduttore. Non chiama per trattenere a sé. Chiama a sé per mandare. È la logica che sottende la celebrazione eucaristica: convocati per essere mandati. Non si va in Chiesa per restare in Chiesa; troppo bello crogiolarsi nella pace e nella quiete dell’assemblea liturgica. Si va in Chiesa per imparare da Gesù lo stile di vita e poi partire. Lo stare con Gesù coincide con lo stare dentro al mondo. Tanto più ci si sporca le mani dentro le situazioni della storia, tanto più siamo coinvolti dall’azione di Gesù. Non dobbiamo andare da soli ma “a due a due”. La comunione è l’anima dell’evangelizzazione. Ogni tipo di individualismo è bandito dalla prassi cristiana. Non esiste l’io nella vita cristiana. Solo il noi ha cittadinanza. Scrive Padre Ermes Ronchi: “A due a due: perché il due non è semplicemente la somma di uno più uno, è l’inizio del noi, la prima cellula della comunità. Ordinò loro di non prendere nient’altro che un bastone. Solo un bastone a sorreggere la stanchezza e un amico su cui appoggiare il cuore.

Il compito è la lotta contro il male. L’evangelizzazione non è una colonizzazione ma un combattimento contro ogni forma di male che il maligno mette in atto. Il discepolo di Gesù non è il migliore ma è uno che ha  coscienza del male che si annida nel cuore dell’uomo. I Dodici vanno sulla strada che è di tutti; vanno, profeti del sogno di Dio: un mondo totalmente guarito dal male. Lasciamoci coinvolgere nella missione. Buona Domenica. don Luciano.

P.S. Nel pomeriggio a Olmi Marco Pierantoni e Angela Venanzi celebrano il Sacramento del Matrimonio.