Venerdì V Settimana del Tempo Ordinario

Beata Vergine Maria di Lourdes

1Re 11,29-32; 12,19  Salmo 80  Marco 7,31-37

Nel rito del Battesimo il prete, ad un certo punto, tocca gli orecchi e la bocca del bambino invocando da Dio la capacità di ascoltare e di testimoniare la sua Parola: questo gesto si chiama “Effatà” e prende il nome dalla parola pronunciata nel miracolo che oggi ci viene raccontato nel Vangelo di Marco: pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: “Effatà”, cioè: “Apriti!”. Riconoscere che Dio ci parla da Padre e potersi permettere di parlare a Lui da figli e di Lui ai fratelli non è una cosa scontata. Si tratta, davvero, di un miracolo! Gesù ci ha aperto gli orecchi e ci ha sciolto la lingua. Ci ha permesso di vivere la vita sapendoci guidati da qualcuno che ci parla e di chiedere tutto ciò che desideriamo senza il timore di non essere capiti. Provate ad immaginare il disagio di un sordomuto: vive in un silenzio totale, vede gli altri parlare ma non sente cosa dicono, vorrebbe dire delle cose e non riesce a farsi capire. Non è forse così la condizione di chi non ha conosciuto Gesù? Vivere senza la gioia di sentire il Signore, senza la certezza di essere compresi. Che fatica! Vigiliamo perché il maligno non ci tappi di nuovo gli orecchi e la bocca. Buona giornata.

P.S. Una preghiera particolare alla Vergine Maria di Lourdes per tutti gli ammalati.