Giovedì V Settimana del Tempo Ordinario

Genesi 2,18-25  Salmo 127  Marco 7,24-30

Qualche giorno fa, una persona mi ha chiesto “Ma tu non soffri la solitudine?”. E sosteneva essere innaturale che i preti non potessero sposarsi. In effetti, se leggiamo il Libro della Genesi troviamo il monito di Dio: “Non è bene che l’uomo sia solo“. Non si dice che a volte è consigliabile. Il fatto è valutare se l’unica forma per superare la solitudine sia il matrimonio. È proprio vero che gli sposati non sono soli? La condizione della solitudine è certamente il male più grande che possa accadere ad una persona e credo che una persona si senta sola quando nel proprio intimo ritenga di bastare a se stessa. Quando considera gli altri cose e non persone. Dio, quando constata l’infelicità dell’uomo nella solitudine, gli mette accanto cose e animali ma fintanto che non crea la donna non vede la soddisfazione nei suoi occhi. La donna lo entusiasma perché “gli è simile“, è un arricchimento, è una persona che sta di fronte a lui per essere amata e dalla quale ricevere amore. In sostanza: da prete non mi sento solo perché ho accanto persone che amo e da cui ricevo amore e sono grato a Dio di un dono così grande! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Preghiamo per Guglielmo Cecchini e Mario Fredducci (Via Sagginalese, 24) che accompagniamo all’estrema dimora.