San Lorenzo, Diacono e Martire
2Corinzi 9,6-10 Salmo 111 Giovanni 12,24-26
“Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Ogni volta che un mio amico giardiniere sentiva questo versetto evangelico scuoteva la testa e diceva che il seme non muore, ma si trasforma. Giustamente! Un seme morto è un seme secco che non produce un bel niente. Un seme vivo, al contrario, è pieno di vita. Certo è che un seme vivo per dare vita deve perdere se stesso ed essere vita per altri. La sua vita consiste nella vita donata, nella vita che si moltiplica a partire da lui. L’immagine del seme, in questo senso, è molto utile anche a spiegare il senso della morte secondo la fede cristiana: nessuno muore se ha fatto della sua vita un dono. Dalla vita di una persona generosa si moltiplicano le germinazioni di bene. Non cerchiamo di risparmiarci, di contenere la fatica: lo spreco è la misura di una vita spesa nella logica dell’amore. “Chi semina con larghezza con larghezza raccoglierà”. San Lorenzo ce lo insegna ancora una volta. Chi ha orecchi, intenda! Buona giornata e buona festa. Don Luciano.