Domenica 19 Maggio
Pieve: alla Santa Messa delle 8.00 ricordiamo Danilo Cellini (Via Brocchi, 41), Mario Cheli (Cardetole), Maria Rontini vedova Rontini (Località Piazzano, 8).
Pieve: alla Santa Messa delle 10.00 partecipano i Bambini e le Bambine che hanno ricevuto la Prima Comunione Domenica scorsa.
Centro Giovanile: Insieme Party…amo: Domenica in compagnia dove l’amicizia, i sorrisi e la gioia di stare insieme non mancheranno.
Programma: ore 10,30 Santa Messa al Santuario; dopo, tombola con tanti premi.
Ore 13.00 Pranziamo insieme e poi pomeriggio con canti e musica dal vivo.
Pieve: ore 15.00, Sole Ronconi riceve il Battesimo.
Pieve: ore 16.00, Santa Messa con Prima Comunione per Gioia Bonadie, Matteo Cecchini, Giulia Cecchini, Lorenzo Farina, Lapo Giovannetti, Maria Manca, Ginevra Ronconi, Mattia Tagliaferri, Greta Torrini, Alex Zeppegno, Martino Zingrini, Francesco Bevilacqua, Lorenzo Cataldo, Manuel Santiago Cerbai, Eugenio Marini, Adelaide Massai, Jacopo Ortiz Espinoza, Pietro Palli, Sara Peraj, Sofia Sacchetti, Flora Spoglianti, Diego Vozza.
Olmi: ore 18.00, Santo Rosario.
Lunedì 20 Maggio
Giardini di Viale IV Novembre: ore 21.00, Santo Rosario.
Mercoledì 22 Maggio
Salaiole, Comunità di Nazareth: ore 21.00, Santo Rosario.
Giovedì 23 Maggio
Teatro Giotto: ore 21.00, la Compagnia Marradese “Per non perire d’inedia” metterà in scena la commedia IL MALATO IMMAGINARIO di Molière con la regia di Marco Lo Cascio. Il ricavato andrà al progetto di restauro dell’Organo Stefanini. Biglietti in vendita presso Ottica Panchetti, via Mazzini
.
Venerdì 24 Maggio
Cinema Don Bosco: ore 20.00, Apericena e alle 21.15, Banda IOD in Concerto per Cavallico.
Cappella di Rabatta: ore 21.00, Santo Rosario.
Sabato 25 Maggio
Tabernacolo La Gracchia: ore 21.00, Santo Rosario.
Domenica 26 Maggio
Pieve: alla Santa Messa delle 10.00 partecipano i Bambini e le Bambine che hanno ricevuto la Prima Comunione Domenica scorsa.
San Cresci: ore 15.00, Lapo Fredducci riceve il Battesimo.
San Giovanni Maggiore: ore 15.30, Sofia Ubaldi riceve il Battesimo.
Giovedì 30 Maggio Corpus Domini
Pieve: ore 21.00 Santa Messa celebrata da don Andrea Martignon, prete novello, e a seguire Processione Eucaristica con il seguente itinerario: Via San Francesco, Piazza del Mercato, Via degli Argini, Piazza San Giovanni Bosco, Ponte Rosso, Via Marconi, Cristo Re, Viale della Repubblica, Via Piazza Dante (lato est), Via Giovanni Della Casa, Piazza Gramsci, Piazza Curtatone e Montanara, Via del Canto, Piazza del Mercato, Via San Francesco, Pieve.
Al termine, Benedizione Eucaristica.
Sono invitati a partecipare tutti: le Parrocchie dell’Unità Pastorale, tutti i laici, le religiose, la Compagnia del Santissimo Crocifisso, la Misericordia, il gruppo Fratres, l’Ordine Francescano Secolare, l’UNITALSI, gli Scout, i Ministri straordinari della Comunione, i Bambini e le Bambine che hanno ricevuto la Prima Comunione con il loro abito bianco, il gruppo Alpini, i Carabinieri in congedo.
Catechesi del Papa. La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente.
24. I Santi Cirillo e Metodio, apostoli degli Slavi
Vi parlerò di due fratelli molto famosi in Oriente, al punto da essere chiamati “gli apostoli degli Slavi”: i Santi Cirillo e Metodio. Nati in Grecia nel IX secolo da famiglia aristocratica, rinunciano alla carriera politica per dedicarsi alla vita monastica. Ma il loro sogno di un’esistenza ritirata dura poco. Vengono inviati come missionari nella Grande Moravia, che all’epoca comprendeva vari popoli, già in parte evangelizzati, ma presso i quali sopravvivevano molti costumi e tradizioni pagani. Il loro principe chiedeva un maestro che spiegasse la fede cristiana nella loro lingua.
Il primo impegno di Cirillo e Metodio è dunque studiare a fondo la cultura di quei popoli. Sempre quel ritornello: la fede va inculturata e la cultura va evangelizzata. Inculturazione della fede, evangelizzazione della cultura, sempre. Cirillo chiede se abbiano un alfabeto; gli rispondono di no. Ed egli replica: “Chi può scrivere un discorso sull’acqua?”. In effetti, per annunciare il Vangelo e per pregare ci voleva uno strumento proprio, adatto, specifico. Inventa così l’alfabeto glagolitico. Traduce la Bibbia e i testi liturgici. La gente sente che quella fede cristiana non è più “straniera”, ma diventa la loro fede, parlata nella lingua materna. Pensate: due monaci greci che danno un alfabeto agli Slavi. È questa apertura di cuore che ha radicato il Vangelo tra di loro. Non avevano paura questi due, erano coraggiosi.
Ben presto, però, iniziano i contrasti da parte di alcuni Latini, che si vedono sottrarre il monopolio della predicazione tra gli Slavi, quella lotta dentro la Chiesa, sempre così. La loro obiezione è religiosa, ma solo in apparenza: Dio può essere lodato – dicono – solo nelle tre lingue scritte sulla croce, l’ebraico, il greco e il latino. Questi avevano la mentalità chiusa per difendere la propria autonomia. Ma Cirillo risponde con forza: Dio vuole che ogni popolo lo lodi nella propria lingua. Insieme al fratello Metodio si appella al Papa e questi approva i loro testi liturgici in lingua slava, li fa collocare sull’altare della chiesa di Santa Maria Maggiore e canta con loro le lodi del Signore secondo quei libri. Cirillo muore dopo pochi giorni, le sue reliquie sono ancora venerate qui a Roma, nella Basilica di San Clemente. Metodio, invece, viene ordinato vescovo e rimandato nei territori degli Slavi. Qui dovrà soffrire molto, sarà anche imprigionato, ma, fratelli e sorelle, noi sappiamo che la Parola di Dio non è incatenata e si diffonde tra quei popoli.
Guardando la testimonianza di questi due evangelizzatori, che San Giovanni Paolo II ha voluto compatroni d’Europa e sui quali ha scritto l’Enciclica Slavorum Apostoli, vediamo tre aspetti importanti.
Anzitutto, l’unità: i Greci, il Papa, gli Slavi: a quel tempo c’era in Europa una cristianità non divisa, che collaborava per evangelizzare.
Un secondo aspetto importante è l’inculturazione, del quale ho detto qualcosa prima: evangelizzare la cultura e l’inculturazione fa vedere che l’evangelizzazione e cultura sono strettamente connesse. Non si può predicare un Vangelo in astratto, distillato, no: il Vangelo va inculturato ed è anche espressione della cultura.
Un ultimo aspetto, la libertà. Nella predicazione ci vuole libertà ma la libertà ha sempre bisogno del coraggio, una persona è libera quanto è più coraggiosa e non si lascia incatenare da tante cose che le tolgono la libertà.
Fratelli e sorelle, chiediamo ai Santi Cirillo e Metodio, apostoli degli Slavi, di essere strumenti di “libertà nella carità” per gli altri. Essere creativi, essere costanti ed essere umili, con la preghiera e con il servizio.