II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 19 Gennaio
Festa di San Sebastiano, Patrono della Misericordia di Borgo San Lorenzo
Pieve: Alla S. Messa delle 8.00 ricordiamo ricordiamo Concetta Rontini vedova Zini (Via di Larciano, 78/A9, Vittorio Francini (Viale Kennedy, 9), Clara Burroni vedova Galli (Via Massarenti, 14).
Oratorio della Misericordia: ore 8.00 Lodi Mattutine.
Pieve: alla Santa Messa delle 11.30 vestizione di nuovi fratelli e sorelle della Confraternita.
Oratorio della Misericordia: ore 17.00 Vespri.
Al termine delle Sante Messe nelle chiese dell’Unità Pastorale vengono distribuiti i panini benedetti.
Pieve: alla Santa Messa delle 10.00, partecipano i Bambini di IV Primaria del Catechismo che poi si trattengono per il loro incontro.
Lunedì 20 Gennaio
Santuario: ore 10.00, Santa Messa celebrata dal Cardinale Giuseppe Betori, nella Festa di San Sebastiano, Patrono della Polizia Municipale.
Cappella dell’Ospedale: ore 21.00, Incontro di Catechesi Biblica.
Centro Giovanile: ore 21.00, Riunione per i Genitori dei Giovanissimi nati nel 2008 e nel 2009 che intendono far partecipare i Figli al Giubileo degli Adolescenti in programma a Roma dal 24 al 27 Aprile 2025.
Martedì 21 Gennaio
Centro Giovanile: ore 19.30, Incontro del post Cresima 2012.
Mercoledì 22 Gennaio
Olmi: ore 15.30, Incontro Sinodale aperto a tutti.
Famiglia Macina, Via Calamandrei, 7: ore 21.00, Incontro di Catechesi Biblica.
Famiglia Francesca Franchi; Via Caiani, 29: ore 21.00, Incontro di Catechesi Biblica.
Giovedì 23 Gennaio
Sede della Misericordia: ore 18.00, Incontro di Catechesi Biblica.
Famiglia Giovanni Borelli, Piazza Dante, 42: ore 21.00, Incontro di Catechesi Biblica.
Sabato 25 Gennaio
Centro Giovanile: dalle 10.00 alle 12.00, Incontro di Catechismo per i Ragazzi di I Media.
Domenica 26 Gennaio Domenica della Parola di Dio
Pieve: alla Santa Messa delle 10.00, partecipano i Bambini di III Primaria del Catechismo che ricevono il Libro del Vangelo e che poi si trattengono per il loro incontro.
Santuario: alla Santa Messa delle 10.30, partecipano i Bambini di V Primaria del Catechismo che poi si trattengono per il loro incontro.
BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE
La benedizione alle famiglie inizierà Lunedì 27 Gennaio.
Presto verrà consegnato il calendario con l’itinerario.
PREPARAZIONE DEI CAMPI SCUOLA 2025
I Giovani che desiderano svolgere il compito di educatore sono invitati
a presentare la loro disponibilità al Centro Giovanile Domenica 19 Gennaio dalle 17.00 alle 19.00; Lunedì 20 dalle 21.00 alle 22.30; Martedì 21 dalle 18.00 alle 20.00.
SABATO 8 FEBBRAIO Un tempo per l’ascolto, un’occasione di confronto libero per la nostra Comunità.
Dove? In Pieve ore 15.00.
Come?? “Tavoli” di confronto.
A chi è rivolta? A tutti quelli che hanno a cuore la vita della nostra Unità Pastorale.
SPES NON CONFUNDIT
Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025
Appelli per la speranza
17. Durante il prossimo Giubileo cadrà una ricorrenza molto significativa per tutti i cristiani. Si compiranno, infatti, 1700 anni dalla celebrazione del primo grande Concilio ecumenico, quello di Nicea. È bene ricordare che, fin dai tempi apostolici, i Pastori si riunirono in diverse occasioni in assemblee allo scopo di trattare tematiche dottrinali e questioni disciplinari. Nei primi secoli della fede i Sinodi si moltiplicarono sia nell’Oriente sia nell’Occidente cristiano, mostrando quanto fosse importante custodire l’unità del Popolo di Dio e l’annuncio fedele del Vangelo. L’Anno giubilare potrà essere un’opportunità importante per dare concretezza a questa forma sinodale, che la comunità cristiana avverte oggi come espressione sempre più necessaria per meglio corrispondere all’urgenza dell’evangelizzazione: tutti i battezzati, ognuno con il proprio carisma e ministero, corresponsabili affinché molteplici segni di speranza testimonino la presenza di Dio nel mondo.
Il Concilio di Nicea ebbe il compito di preservare l’unità, seriamente minacciata dalla negazione della divinità di Gesù Cristo e della sua uguaglianza con il Padre. Erano presenti circa trecento Vescovi, che si riunirono nel palazzo imperiale convocati su impulso dell’imperatore Costantino il 20 maggio 325. Dopo vari dibattimenti, tutti, con la grazia dello Spirito, si riconobbero nel Simbolo di fede che ancora oggi professiamo nella Celebrazione eucaristica domenicale. I Padri conciliari vollero iniziare quel Simbolo utilizzando per la prima volta l’espressione «Noi crediamo», a testimonianza che in quel “Noi” tutte le Chiese si ritrovavano in comunione, e tutti i cristiani professavano la medesima fede.
Il Concilio di Nicea è una pietra miliare nella storia della Chiesa. L’anniversario della sua ricorrenza invita i cristiani a unirsi nella lode e nel ringraziamento alla Santissima Trinità e in particolare a Gesù Cristo, il Figlio di Dio, «della stessa sostanza del Padre», [11] che ci ha rivelato tale mistero di amore. Ma Nicea rappresenta anche un invito a tutte le Chiese e Comunità ecclesiali a procedere nel cammino verso l’unità visibile, a non stancarsi di cercare forme adeguate per corrispondere pienamente alla preghiera di Gesù: «Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17,21).
Al Concilio di Nicea si trattò anche della datazione della Pasqua. A tale riguardo, vi sono ancora oggi posizioni differenti, che impediscono di celebrare nello stesso giorno l’evento fondante della fede. Per una provvidenziale circostanza, ciò avverrà proprio nell’Anno 2025. Possa essere questo un appello per tutti i cristiani d’Oriente e d’Occidente a compiere un passo deciso verso l’unità intorno a una data comune per la Pasqua. Molti, è bene ricordarlo, non hanno più cognizione delle diatribe del passato e non comprendono come possano sussistere divisioni a tale proposito.
Ancorati alla speranza
18. La speranza, insieme alla fede e alla carità, forma il trittico delle “virtù teologali”, che esprimono l’essenza della vita cristiana (cfr. 1Cor 13,13; 1Ts 1,3). Nel loro dinamismo inscindibile, la speranza è quella che, per così dire, imprime l’orientamento, indica la direzione e la finalità dell’esistenza credente. Perciò l’apostolo Paolo invita ad essere «lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,12). Sì, abbiamo bisogno di «abbondare nella speranza» (cfr. Rm 15,13)
per testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore; perché la fede sia gioiosa, la carità entusiasta; perché ognuno sia in grado di donare anche solo un sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito, sapendo che, nello Spirito di Gesù, ciòpuò diventare per chi lo riceve un seme fecondo di speranza. Ma qual è il fondamento del nostro sperare? Per comprenderlo è bene soffermarci sulle ragioni della nostra speranza (cfr. 1Pt 3,15).
19. «Credo la vita eterna»: così professa la nostra fede e la speranza cristiana trova in queste parole un cardine fondamentale. Essa, infatti, «è la virtù teologale per la quale desideriamo […] la vita eterna come nostra felicità». Il Concilio Ecumenico Vaticano II afferma: «Se manca la base religiosa e la speranza della vita eterna, la dignità umana viene lesa in maniera assai grave, come si constata spesso al giorno d’oggi, e gli enigmi della vita e della morte, della colpa e del dolore rimangono senza soluzione, tanto che non di rado gli uomini sprofondano nella disperazione». Noi, invece, in virtù della speranza nella quale siamo stati salvati, guardando al tempo che scorre, abbiamo la certezza che la storia dell’umanità e quella di ciascuno di noi non corrono verso un punto cieco o un baratro oscuro, ma sono orientate all’incontro con il Signore della gloria. Viviamo dunque nell’attesa del suo ritorno e nella speranza di vivere per sempre in Lui: è con questo spirito che facciamo nostra la commossa invocazione dei primi cristiani, con la quale termina la Sacra Scrittura: «Vieni, Signore Gesù!» (Ap 22,20).