Domenica 15 Settembre
Pieve: alla Santa Messa delle 8.00 ricordiamo: Giovanna Borselli vedova Marinai Ceseri (Via Faentina, 35 – Panicaglia), Salvatore Geraci (Via XXV Aprile, 7), Bruno Mari (Via Marconi, 3).
Pieve: la Santa Messa delle ore 10.00 è anticipata alle 9.45 nell’80° anniversario della Liberazione di Borgo.
Pieve: ore 15.30, Teresa Biagioni e Aurora Bettini ricevono il Battesimo.
Domenica 21 Settembre
Piazzano: ore 17.00, Sofia D’Antonio riceve il Battesimo.
Venerdi 27 settembre
Cinema Teatro Don Bosco: ore 21.00, Alessandro Masti, speaker di Radio Toscana, presenterà lo spettacolo “Viva il Musical”, carrellata delle più famose Colonne sonore di tutti i tempi.
Prevendita presso Ottica Panchetti, Via Mazzini B.S.L. Il ricavato sarà a favore del progetto dell’Organo Stefanini.
Domenica 29 Settembre
Giornata della Fraternità a cura dell’UNITALSI
Centro Giovanile: ore 10.30 Santa Messa; ore 12.30 Pranzo; nel pomeriggio intrattenimento musicale e, al termine, Preghiera e Benedizione Eucaristica.
Chi vuole partecipare o contribuire chiami Caterina 3345794462 o Marisa 3383207710
Cattedrale di Santa Maria del Fiore: Apertura diocesana dell’Anno Pastorale
- ore 15.00 – Riflessione del Vescovo Gherardo e gruppi di condivisione in stile sinodale
- ore 18.00 – Celebrazione eucaristica con mandato agli animatori pastorali
- ore 19.45 – Apericena (nel chiostro della Santissima Annunziata)
Per motivi organizzativi è necessario iscriversi (da lunedì 25 agosto fino a venerdì 20 settembre) specificando la partecipazione ai gruppi in Cattedrale e all’apericena utilizzando il seguente link: https://www.diocesifirenze.it/giornata-migrante-rifugiato-apertura-anno-pastorale-mandato-animatori-pastorali/
ISCRIZIONI CATECHISMO 3° PRIMARIA
Le iscrizioni al Catechismo per i bambini della 3° Primaria si svolgeranno al Centro Giovanile in questa settimana, dal 16 al 21 Settembre. Nell’atrio di ingresso del Centro Giovanile è affisso un cartellone per prenotarsi nel giorno ed orario ritenuti più comodi. Nel momento prescelto, l’iscrizione dovrà essere fatta da almeno un genitore ed è preferibile che sia presente anche il bambino per una conoscenza diretta.
Inizio Catechismo: Domenica 13 Ottobre.
CELEBRAZIONE DEI BATTESIMI NELL’UNITà PASTORALE
I Battesimi dei bambini, a partire da Ottobre, saranno amministrati la Prima Domenica di ogni mese nel pomeriggio.
Catechesi del Papa. I vizi e le virtù.
9. L’invidia e la vanagloria
Oggi prendiamo in esame due vizi capitali che troviamo nei grandi elenchi che la tradizione spirituale ci ha lasciato: l’invidia e la vanagloria.
Partiamo dall’invidia. Se leggiamo la Sacra Scrittura (cfr Gen 4), essa ci appare come uno dei vizi più antichi: l’odio di Caino nei confronti di Abele si scatena quando si accorge che i sacrifici del fratello sono graditi a Dio. Caino era il primogenito di Adamo ed Eva, si era preso la parte più cospicua dell’eredità paterna; eppure, basta che Abele, il fratello minore, riesca in una piccola impresa, che Caino si rabbuia. Il volto dell’invidioso è sempre triste: lo sguardo è basso, pare che indaghi in continuazione il suolo, ma in realtà non vede niente, perché la mente è avviluppata da pensieri pieni di cattiveria. L’invidia, se non viene controllata, porta all’odio dell’altro. Abele sarà ucciso per mano di Caino, che non poteva sopportare la felicità del fratello.
L’invidia è un male indagato non solo in ambito cristiano: essa ha attirato l’attenzione di filosofi e sapienti di ogni cultura. Alla sua base c’è un rapporto di odio e amore: si vuole il male dell’altro, ma segretamente si desidera essere come lui. L’altro è l’epifania di ciò che vorremmo essere, e che in realtà non siamo. La sua fortuna ci sembra un’ingiustizia: sicuramente – pensiamo – noi avremmo meritato molto di più i suoi successi o la sua buona sorte!
Alla radice di questo vizio c’è una falsa idea di Dio: non si accetta che Dio abbia la sua “matematica”, diversa dalla nostra. Ad esempio, nella parabola di Gesù sui lavoratori chiamati dal padrone ad andare nella vigna alle diverse ore del giorno, quelli della prima ora credono di aver diritto a un salario maggiore di quelli arrivati per ultimi; ma il padrone dà a tutti la stessa paga, e dice: «Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?» (Mt 20,15). Vorremmo imporre a Dio la nostra logica egoistica, invece la logica di Dio è l’amore. I beni che Lui ci dona sono fatti per essere condivisi. Per questo San Paolo esorta i cristiani: «Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda» (Rm 12,10). Ecco il rimedio all’invidia!
E veniamo al secondo vizio che oggi esaminiamo: la vanagloria. Essa va a braccetto con il demone dell’invidia, e insieme questi due vizi sono propri di una persona che ambisce ad essere il centro del mondo, libera di sfruttare tutto e tutti, oggetto di ogni lode e di ogni amore. La vanagloria è un’autostima gonfiata e senza fondamenti. Il vanaglorioso possiede un “io” ingombrante: non ha empatia e non si accorge che nel mondo esistono altre persone oltre a lui. I suoi rapporti sono sempre strumentali, improntati alla sopraffazione dell’altro. La sua persona, le sue imprese, i suoi successi devono essere mostrati a tutti: è un perenne mendicante di attenzione. E se qualche volta le sue qualità non vengono riconosciute, allora si arrabbia ferocemente. Gli altri sono ingiusti, non capiscono, non sono all’altezza. Nei suoi scritti Evagrio Pontico descrive l’amara vicenda di qualche monaco colpito dalla vanagloria. Succede che, dopo i primi successi nella vita spirituale, si sente già un arrivato, e allora si precipita nel mondo per ricevere le sue lodi. Ma non capisce di essere solo agli inizi del cammino spirituale, e che è in agguato una tentazione che presto lo farà cadere.
Per guarire il vanaglorioso, i maestri spirituali non suggeriscono molti rimedi. Perché in fondo il male della vanità ha il suo rimedio in sé stesso: le lodi che il vanaglorioso sperava di mietere nel mondo presto gli si rivolteranno contro. E quante persone, illuse da una falsa immagine di sé, sono poi cadute in peccati di cui presto si sarebbero vergognate!
L’istruzione più bella per vincere la vanagloria la possiamo trovare nella testimonianza di San Paolo. L’Apostolo fece sempre i conti con un difetto che non riuscì mai a vincere. Per ben tre volte chiese al Signore di liberarlo da quel tormento, ma alla fine Gesù gli rispose: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Da quel giorno Paolo fu liberato. E la sua conclusione dovrebbe diventare anche la nostra: «Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo» (2 Cor 12,9).
di guardarsi dentro e di custodire la brace della fede: così si va avanti.