Domenica 12 Maggio

Pieve: alla Santa Messa delle 8.00 ricordiamo Rosanna Tagliaferri vedova Naldi (Piazza Dante, 29), Francesca Degl’Innocenti vedova Arrighini (Via Allende, 6), Rosanna Paoli vedova Innocenti (Via Allende, 23).

Pieve: alla Santa Messa delle 10.00 partecipano i Bambini e le Bambine che hanno ricevuto la Prima Comunione Domenica scorsa.

Centro Giovanile: dalle ore 15.00 ultimo incontro di Catechismo per i Bambini e le Bambine di III Primaria.

Pieve: ore 16.00, Santa Messa con Prima Comunione per Giovanni Boni, Stella Augusta Boni, Viola Bonini, Duccio Corzi, Mattia Equestre, Dario Giovannini, Emma Granvillano, Mia Meriggi, Matilde Naldi, Vittoria Nencini, Sofia Rossignoli, Eva Vichi, Leonardo Borselli, Chiara Cinque, Alessandro Colbasso, Antonio Fenu, Niccolò Fusi, Mattia Fusi, Emma Genovese, Aurora Lascialfari, Cesare Modi, Thiago Nagrath, Irene Pini, Elena Rellini.

Lunedì 13 Maggio

Battiloro: ore 21.00 Santo Rosario.

Mercoledì 15 Maggio

Olmi: ore 15.30, Incontro Sinodale.

Sede della Misericordia: ore 18.00, Incontro di Catechesi per adulti.

Centro Giovanile: ore 21.00, Incontro di Catechesi per adulti.

Venerdì 17 Maggio

Pieve: ore 21.00, Concerto dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Violino solista e Direttore M° Domenico Pierini. A. Vivaldi: Sinfonia in Si minore Al Santo Sepolcro; Le quattro stagioni. Ingresso libero.

Cinema Don Bosco: ore 21.15, Don Bosco il Musical, a cura dei ragazzi della Parrocchia di Dicomano. Ingresso con offerta libera a sostegno del Centro Giovanile.

Sabato 18 Maggio

San Giovanni Maggiore: dalle 9.30 alle 17.00, Ritiro per i Bambini e le Bambine che Domenica 19 Maggio ricevono la Prima Comunione.

Pieve: ore 10.00, Santa Messa per i 70 anni del Gruppo FRATRES di Borgo San Lorenzo.

Polcanto: ore 11.00, Leonardo Falli riceve il Battesimo.

San Cresci: ore 15.30, Baldini Mirco e Sofia Guarnieri celebrano il Sacramento del Matrimonio.

Pieve: ore 18.00, Santa Messa con celebrazione del Sacramento della Cresima.

Domenica 19 Maggio

Pieve: alla Santa Messa delle 10.00 partecipano i Bambini e le Bambine che hanno ricevuto la Prima Comunione Domenica scorsa.

Centro Giovanile: Insieme Party…amo: Domenica in compagnia dove l’amicizia, i sorrisi e la gioia di stare insieme non mancheranno.

Programma: ore 10,30 Santa Messa al Santuario; dopo, tombola con tanti premi. Ore 13.00 Pranziamo insieme e poi pomeriggio con canti e musica dal vivo. Per info e iscrizioni chiamare Romano: 338 1776472.

Pieve: ore 15.00, Sole Ronconi riceve il Battesimo.

Pieve: ore 16.00, Santa Messa con Prima Comunione per Gioia Bonadie, Matteo Cecchini, Giulia Cecchini, Lorenzo Farina, Lapo Giovannetti, Maria Manca, Ginevra Ronconi, Mattia Tagliaferri, Greta Torrini, Alex Zeppegno, Martino Zingrini, Francesco Bevilacqua, Lorenzo Cataldo, Manuel Santiago Cerbai, Eugenio Marini, Adelaide Massai, Jacopo Ortiz Espinoza, Pietro Palli, Sara Peraj, Sofia Sacchetti, Flora Spoglianti, Diego Vozza.

Locali della Pieve: ore 17.30, Incontro per Giovani Coppie di Sposi.

Catechesi del Papa. La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente.

23. San Charles de Foucauld, cuore pulsante di carità nella vita nascosta

Proseguiamo nel nostro incontro con alcuni cristiani testimoni, ricchi di zelo nell’annuncio del Vangelo. Lo zelo apostolico, lo zelo per l’annuncio: noi stiamo passando in rassegna alcuni cristiani che sono stati esempio di questo zelo apostolico. Oggi vorrei parlarvi di un uomo che ha fatto di Gesù e dei fratelli più poveri la passione della sua vita. Mi riferisco a san Charles de Foucauld il quale, «a partire dalla sua intensa esperienza di Dio, ha compiuto un cammino di trasformazione fino a sentirsi fratello di tutti» (Lett. enc. Fratelli tutti, 286).

E qual è stato il “segreto” di Charles de Foucauld, della sua vita? Egli, dopo aver vissuto una gioventù lontana da Dio, senza credere in nulla se non alla ricerca disordinata del piacere, lo confida a un amico non credente, a cui, dopo essersi convertito accogliendo la grazia del perdono di Dio nella Confessione, rivela la ragione del suo vivere. Scrive: «Ho perso il mio cuore per Gesù di Nazaret». Fratel Carlo ci ricorda così che il primo passo per evangelizzare è aver Gesù dentro il cuore, è “perdere la testa” per Lui. Se ciò non avviene, difficilmente riusciamo a mostrarlo con la vita. Rischiamo invece di parlare di noi stessi, del nostro gruppo di appartenenza, di una morale o, peggio ancora, di un insieme di regole, ma non di Gesù, del suo amore, della sua misericordia. Questo io lo vedo in qualche movimento nuovo che sta sorgendo: parlano della loro visione dell’umanità, parlano della loro spiritualità e loro si sentono una strada nuova… Ma perché non parlate di Gesù? Parlano di tante cose, di organizzazione, di cammini spirituali, ma non sanno parlare di Gesù. Credo che oggi sarebbe bello che ognuno di noi si domandi: Io, ho Gesù al centro del cuore? Ho perso un po’ la testa per Gesù?

Charles sì, al punto che passa dall’ attrazione per Gesù all’ imitazione di Gesù. Consigliato dal suo confessore, va in Terra santa per visitare i luoghi in cui il Signore ha vissuto e per camminare dove il Maestro ha camminato. In particolare è a Nazaret che comprende di doversi formare alla scuola di Cristo. Vive un rapporto intenso con il Signore, passa lunghe ore a leggere i Vangeli e si sente suo piccolo fratello. E conoscendo Gesù, nasce in lui il desiderio di farlo conoscere. Sempre succede così: quando ognuno di noi conosce di più Gesù, nasce il desiderio di farlo conoscere, di condividere questo tesoro. Nel commentare il racconto della visita della Madonna a Sant’Elisabetta, Gli fa dire: «Mi sono donato al mondo… portatemi al mondo». Sì, ma come fare? Come Maria nel mistero della Visitazione: «in silenzio, con l’esempio, con la vita». Con la vita, perché «tutta la nostra esistenza – scrive fratel Carlo – deve gridare il Vangelo». E tante volte la nostra esistenza grida mondanità, grida tante cose stupide, cose strane e lui dice: “No, tutta la nostra esistenza deve gridare il Vangelo”.

Egli allora decide di stabilirsi in regioni lontane per gridare il Vangelo nel silenzio, vivendo nello spirito di Nazaret, in povertà e nascondimento. Va nel deserto del Sahara, tra i non cristiani, e lì giunge come amico e fratello, portando la mitezza di Gesù-Eucarestia. Charles lascia che sia Gesù ad agire silenziosamente, convinto che la “vita eucaristica” evangelizzi. Crede infatti che Cristo è il primo evangelizzatore. Così sta in preghiera ai piedi di Gesù, davanti al tabernacolo, per una decina di ore al giorno, certo che la forza evangelizzatrice sta lì e sentendo che è Gesù a portarlo vicino a tanti fratelli lontani. E noi, mi chiedo, crediamo nella forza dell’Eucarestia? Il nostro andare verso gli altri, il nostro servizio, trova lì, nell’adorazione, il suo inizio e il suo compimento? Sono convinto che noi abbiamo perso il senso dell’adorazione; dobbiamo riprenderlo, incominciando da noi consacrati, i vescovi, i sacerdoti, le suore e tutti i consacrati. “Perdere” tempo davanti al tabernacolo, riprendere il senso dell’adorazione.

Charles de Foucauld scrisse: «Ogni cristiano è apostolo»; e ricorda a un amico che «vicino ai preti ci vogliono dei laici che vedono quello che il prete non vede, che evangelizzano con una vicinanza di carità, con una bontà per tutti, con un affetto sempre pronto a donarsi». I laici santi, non arrampicatori. E quei laici, quel laico, quella laica che sono innamorati di Gesù fanno capire al prete che lui non è un funzionario, che lui è un mediatore, un sacerdote. Quanto bisogno abbiamo noi sacerdoti di avere accanto a noi questi laici che credono sul serio e con la loro testimonianza ci insegnano la strada. Charles de Foucauld con questa esperienza anticipa i tempi del Concilio Vaticano II, intuisce l’importanza dei laici e comprende che l’annuncio del Vangelo spetta all’intero popolo di Dio. Ma come possiamo accrescere questa partecipazione? Come ha fatto Charles de Foucauld: mettendoci in ginocchio e accogliendo l’azione dello Spirito, che sempre suscita modi nuovi per coinvolgere, incontrare, ascoltare e dialogare, sempre nella collaborazione e nella fiducia, sempre in comunione con la Chiesa e con i pastori.

San Charles de Foucauld, figura che è profezia per il nostro tempo, ha testimoniato la bellezza di comunicare il Vangelo attraverso l’apostolato della mitezza: lui, che si sentiva “fratello universale” e accoglieva tutti, ci mostra la forza evangelizzatrice della mitezza, della tenerezza. Non dimentichiamo che lo stile di Dio sta in tre parole: vicinanza, compassione e tenerezza. Dio è sempre vicino, sempre è compassionevole, sempre è tenero. E la testimonianza cristiana deve andare per questa strada: di vicinanza, di compassione, di tenerezza. E lui era così, mite e tenero. Desiderava che chiunque lo incontrasse vedesse, attraverso la sua bontà, la bontà di Gesù. Diceva di essere, infatti, «servitore di uno che è molto più buono di me». Vivere la bontà di Gesù lo portava a stringere legami fraterni e di amicizia con i poveri, con i Tuareg, con i più lontani dalla sua mentalità. Pian piano questi legami generavano fraternità, inclusione, valorizzazione della cultura dell’altro. La bontà è semplice e chiede di essere persone semplici, che non hanno paura di donare un sorriso. E con il sorriso, con la sua semplicità Fratel Carlo faceva testimonianza del Vangelo. Mai proselitismo, mai: testimonianza. L’evangelizzazione non si fa per proselitismo, ma per testimonianza, per attrazione. Chiediamoci allora infine se portiamo in noi e agli altri la gioia cristiana, la mitezza cristiana, la tenerezza cristiana, la compassione cristiana, la vicinanza cristiana.