XXVI Domenica del Tempo Ordinario (A)

Ezechiele 18,25-28  Salmo 24  Filippesi 2,1-11  Matteo 21,28-32

Il Padre ha due figli: uno si dichiara disponibile a fare la sua volontà e non la fa e uno, subito rifiuta di obbedire ma, alla fine, si muove nella direzione richiesta dal Padre. Un figlio che sia coerente nel dire e nel fare non esiste. Questa deve essere una prima considerazione importante: nessuno può vantare una rettitudine impeccabile. Tutti abbiamo di che chiedere perdono davanti a Dio. Le maschere di “brave persone” che indossiamo, un giorno, verranno tolte e sarà evidente che cosa stava davvero a cuore in ciascuno di noi. Gesù non ci chiede di apparire buoni, ma di esserlo! Non contano le belle parole e i gesti eclatanti, ma le opere quotidiane di bene, fatte con impegno e retta coscienza. La nostra ambizione non deve essere quella di apparire buoni davanti al mondo, ma davanti a Dio!

C’è quella frase scioccante, a tratti crudele, per chi, come noi, da tanti anni è praticante. “I pubblicati e le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio”. Ciò vuol dire che la fede è una scelta quotidiana. Si può andare avanti, si può andare indietro. La fede è come la luna: o cresce o cala. Tutti i giorni siamo chiamati, in libertà, a decidere cosa pensare, cosa dire, cosa fare.

Il Signore, come un amante deluso ma ostinato nell’amore, dice a ciascuno di noi: “Ma cosa aspetti a rendere la tua vita più bella, più significativa, più aperta agli altri, mettendo in pratica il mio Vangelo, sine glossa, nudo e crudo, come ha fatto Francesco d’Assisi?”.

“I pubblicati e le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio”.

Nessuno è perduto per sempre: i pubblicani e le prostitute.

Nessuno è arrivato per sempre: i farisei e, magari, noi. 

E, allora, a tutti noi: “Buon cammino di vita cristiana!”. Felice Domenica. don Luciano.

P.S. In questo primo giorno di Ottobre, a me molto caro, diamo il benvenuto nell’Unità Pastorale di Borgo San Lorenzo ai Parrocchiani di San Giovanni Maggiore a Panicaglia.

In Pieve, Martino Gioele Pastacaldi e Leonardo Mei ricevono il Battesimo.