Lunedì XXV Settimana del Tempo Ordinario

Proverbi 3,27-34  Salmo 14  Luca 8, 16-18

“Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce”: i sotterfugi, gli imbrogli, le falsità, i doppi giochi, le ambiguità… tutto sarà svelato! Siamo sicuri che non abbiamo niente di cui vergognarci? Quante volte sento dire: “Io non ho nulla da nascondere! Io non ho vergogna di niente”. Io sì! Conosco il mio cuore e i miei pensieri e avverto che ho tanto da cambiare: il lavoro di unificazione tra interiorità ed esteriorità è infinito. Il detto “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” stigmatizza un dramma effettivo della libertà umana. Ritengo che sia necessario avere coscienza della distanza che c’è tra la nostra vita e il Vangelo: ci si illude troppo facilmente di essere sufficientemente buoni. Se uno sbaglia ma riconosce il suo errore e lotta per emendarsi avrà da Dio la sua giustificazione. Altrimenti saranno scandali! Se la nostra vita fosse tutta proiettata in tempo reale al pubblico, avremmo qualcosa da censurare? Questa domanda potrebbe essere la giusta provocazione che ci viene dal Vangelo di oggi. Buona giornata. don Luciano.