Venerdì XX Settimana del Tempo Ordinario

San Bernardo, Abate e Dottore della Chiesa

Rut 1,1.3-6.14b-16.22  Salmo 145  Matteo 22,34-40

Amare per il cristiano, più che osservare un comandamento, è imitare una persona: Gesù. È fare come Lui. È – appunto – dare la vita come l’ha data Lui. Tale amore, impossibile alle sole forze umane, il Padre e Gesù ce lo comunicano, donandoci il loro Spirito. Implorare da Dio il dono dello Spirito Santo è chiedere tale capacità d’amare. Prestando sempre la grande attenzione al tutto il comandamento: “Amare Dio con tutto se stessi e amare il prossimo come se stessi”. Una fede amputata della sua dimensione verticale sarebbe esposta a tutte le mode e scadrebbe ineluttabilmente a ideologia. Una volta salvata la “primarietà” dell’amore di Dio, occorre ribadire l’indissolubilità dei due comandamenti: sulla strada dell’amore non si cammina con un piede solo! E se senza l’amore di Dio, quello per il prossimo è come un albero senza radici, il primo senza il secondo sarebbe come un albero senza frutti.

O Padre, che fai ogni cosa per amore
e sei la più sicura difesa degli umili e dei poveri,
donaci un cuore libero da tutti gli idoli,
per servire Te solo
e amare i fratelli secondo lo Spirito del tuo Figlio,
facendo del suo comandamento nuovo
l’unica legge della vita.

P.S. Una preghiera per Romeo Romei (Viale Kennedy, 5) che accompagniamo all’incontro con il Signore della vita.