SAN MINIATO A PIAZZANO

La Chiesa di San Miniato a Piazzano  si trova a circa tre km da Borgo San  Lorenzo,  lungo la strada comunale che porta a Santa Maria a Vezzano.
L’intitolazione a San Miniato fa supporre che la sua  fondazione risalga ad un periodo precedente al Mille, quando  la devozione per il Santo martire aveva ripreso vigore  tanto da determinare la costruzione della basilica omonima sul “Mons Florentinus”.
Nel XII secolo la chiesa di San Miniato era di patronato diretto del vescovo di Firenze ed è citata nel “Libro di Montaperti” (1260). Nel 1276-’77 risulta tassata per due libbre e sei soldi nella Decima pontificia di quegli anni, importo  che è dimezzato in quella successiva del 1302-1303.

L’edificio ha subito nei secoli diverse trasformazioni che ne hanno interamente cancellato le strutture originali. In particolare, nel Settecento subì radicali interventi che determinarono, tra l’altro, la realizzazione di una nuova torre campanaria.

Gravemente danneggiata dal sisma del 29 giugno 1919, la chiesa fu in seguito integralmente ricostruita in un semplice gusto neogotico, e inaugurata nel 1939. Un’  ultima significativa campagna di lavori si compie alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, dopo la quale l’edificio fu probabilmente prolungato nella parte posteriore con l’aggiunta dell’abside per giungere all’aspetto attuale.

La facciata a capanna, in laterizio, conserva ancora il portale e la sovrastante finestra risalenti al XVIII secolo. La lunetta che sormonta il portale ospita un mosaico moderno che raffigura il santo titolare.

L’interno è a navata unica con pareti intonacate e copertura a capriate lignee, mentre nella scarsella quadrangolare, voltata a botte, si apre una trifora sulla parete di fondo.
I due altari laterali presentano altrettanti dipinti a olio su tela: il più significativo è la  Madonna del Rosario,  opera firmata da Evaristo Colli e datata 1777.

Nel lato opposto, l’altro dipinto rappresenta San Miniato, Sant’Antonio Abate e Sant’Isidoro Agricola (?), probabilmente anch’esso opera del Colli.

Sulla parete sinistra del presbiterio è collocato un crocifisso ligneo di probabile manifattura settecentesca.

Delle due acquasantiere marmoree collocate in prossimità dell’ingresso, quella di sinistra presenta uno scudo con con due mazze decussate, accompagnate in capo da una stella ad otto punte ed in basso una mezza luna, e potrebbe riferirsi alla famiglia Boncasini di Firenze.

Fra gli arredi della chiesa sono ricordare un reliquiario a busto di San Miniato (bottega toscana, sec. XVIII), un calice in argento sbalzato e cesellato, pregevole opera databile al tardo Seicento o ai primi decenni del XVIII secolo, attribuibile a una bottega orafa fiorentina.

Di fianco alla chiesa sorge la cappella della compagnia del SS. Sacramento, sopra il cui altare si vede un affresco con la Sacra Famiglia, inserito in una piacevole cornice a stucco di gusto settecentesco.

E’ infine da ricordare che la chiesa possedeva un trittico, opera di ambito  fiorentino, della fine del secolo XIV, raffigurante l’Annunciazione e Santi (tra cui si riconoscono S. Michele e S. Bernardo). L’opera, da tempo in precario stato di conservazione e proveniente dalla soppressa, vicina chiesa di S. Michele ad Aglioni, fu portata a Firenze nei depositi dell’allora Soprintendenza dove è ancora oggi conservata.

*Testo elaborato da quello di M. Magherini e M. Ignesti in Chiese, cappelle, oratori di Borgo San Lorenzo e dintorni, Empoli, 2016, pp. 118-119