Martedì V Settimana del Tempo Ordinario

1Re 8,22-23.27-30  Salmo 83  Marco 7,1-13

Salomone supplica “Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa…”: sa che la presenza del Signore Dio non è un obbligo ma una scelta. È Dio che decide di stare con gli uomini, di abitare in mezzo a loro. Nell’Ebraismo questa presenza era assicurata dentro l’unico Tempio del mondo, quello in Gerusalemme: laddove risiedeva l’Arca dell’Alleanza, nel Santo dei Santi, era presente il Dio Salvatore. Dio ha fatto un passo in più: ha voluto farsi uomo in Gesù! Un uomo che cammina e varca ogni soglia dove è possibile incontrare l’umanità, in particolare quella più fragile e sconquassata. Non siamo noi che dobbiamo andare a cercarlo: è Lui stesso che viene e bussa alla nostra porta. Scrive un monaco: Dio bussa in continuazione. Cosa fare? Se gli apro mi farà dei rimproveri, si lamenterà con me. Cercherò di scusarmi. Ebbene, vado alla porta, la apro, cigola … mi affaccio. “Signore, entra! Signore, tu sai… tu sai che nonostante tutto ti amo…”.  Non oso continuare la frase e un singulto soffoca la mia voce. Lui mi guarda con un sorriso tranquillo. Mi dice: “Io so tutto. So tutto di te ma io voglio cenare con te”. “Ma Signore, io non ho preparato niente”. E il Signore aggiunge:Sono io che ti invito alla mia cena”. Solo un nostro rifiuto categorico ci preclude la visione. Apriamo gli occhi e il cuore: non possiamo perderci la sua visita! Buona giornata. don Luciano.