Mercoledì della III Settimana di Pasqua

Atti 8,1b-8  Salmo 65  Giovanni 6,35-40

In un colloquio con una coppia, in vista del battesimo della figlia, come sempre, ho chiesto che rapporto avessero con la fede. Come spesso accade, ho visto nei loro occhi un senso di smarrimento misto ad imbarazzo. Il problema sta sempre tutto nel fatto che preghiera e Messa sono esperienze sostanzialmente abbandonate da anni eppure sono a chiedere il battesimo della figlia. Solitamente non commento la lontananza dalla pratica ma aiuto a sviscerare il senso della loro domanda di battesimo per la figlia: in questo desiderio è iscritto il bisogno di Dio, non c’è dubbio! Dice oggi Gesù nel Vangelo: “questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi  ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno”. Ebbene sì: sono convinto che Gesù non perda occasione per raggiungere chi è lontano e suggerire percorsi di riavvicinamento. C’è un bisogno estremo di Dio. Non appena nei colloqui si va un po’ a fondo nelle domande, troppi sono i punti scoperti. Come si fa a non comprendere che “il nostro cuore è inquieto fintanto che non riposa in Dio”? Buona giornata. don Luciano.