XXXI Domenica del Tempo Ordinario (B)

Deuteronomio 6,2-6  Salmo 17  Ebrei 7,23-28  Marco 12,28b-34

In questi giorni è stata presentata la sintesi di una ricerca fatta in Italia circa lo stato della fede: il risultato registra un calo vertiginoso della frequenza alla Messa ma, d’altro canto, una fame religiosa sempre più sentita. Molte sono le domande che l’uomo di oggi si pone ma le risposte che riceve non lo soddisfano mai appieno. Credo che questa condizione sia migliore di quella di qualche decennio fa, quando la frequenza alta ai riti assopiva un po’ la coscienza e giustificava molti atteggiamenti antievangelici senza particolari remore. Una umanità che si interroga e rimane inquieta è più disponibile alla conversione di quella sicura della propria giustizia.
Anche al tempo di Gesù c’erano persone che credevano di avere la verità in tasca e giudicavano dall’alto in basso gli altri (lo stile farisaico in genere) e c’erano persone che, al contrario, come lo scriba del brano che leggiamo oggi, sentivano il bisogno di capire e approfondire i nodi più intricati della fede.
La domanda posta a Gesù è questa: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Un interrogativo decisivo, come se un figlio chiedesse a bruciapelo al genitore: “Cos’è la cosa più importante della vita?”. Non credo sarebbe semplice rispondere con facilità e immediatezza: tutti saremmo indecisi sulla definizione dell’essenziale! Gesù con autorità asserisce senza alcuna titubanza, mettendo insieme due elementi che, generalmente, vengono divisi ma che, in realtà, sono profondamente connessi: l’amore per Dio e l’amore per il prossimo. Non c’è un prima e un dopo, il più importante e il meno importante ma sono l’uno nell’altro. Amando Gesù si amano unitamente Dio e l’uomo. Questo è lo specifico del Vangelo che siamo chiamati a vivere e a testimoniare! Buona Domenica. don Luciano.