Mercoledì Santo

Isaia 50,4-9a  Salmo 68  Matteo 26,14-25

Ancora Giuda. La liturgia della Parola indugia sulla figura del traditore. I sentimenti che caratterizzano il mio sguardo su di lui sono ambigui: da una parte sdegno, dall’altra compassione. E non so da che parte pendere. Pure i Vangeli danno sottolineature diverse della libertà e responsabilità di Giuda così come degli atteggiamenti di Gesù nei suoi confronti. Il brano del Vangelo di Matteo che oggi ci viene presentato sottolinea la decisione deliberatamente responsabile di Giuda: Uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: “Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”. Mi sembra assolutamente necessario ribadire la responsabilità del male: la misericordia non annulla la libertà. La misericordia è l’atto libero di Dio nei confronti dell’atto libero dell’uomo. La fruizione della misericordia divina presuppone la libera scelta dell’uomo di accogliere il perdono a seguito della consapevolezza della colpa. La tragedia di Giuda è tutta qui, così come la tragedia di ogni uomo che pecca e non lo riconosce. Quanti cristiani non chiedono più perdono a Dio perché completamente ignari del “dolore dei peccati”. Eppure nell’Atto di dolore si dice: “Mio Dio mi pento e mi dolgo dei miei peccati…“. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Accompagniamo con la preghiera Pietro Marrani (Contea) e Mario Bonini (Viale Giovanni XXIII, 48) all’incontro con la misericordia di Dio.

Stasera alle 21.15 in diretta facebook dalla Pieve, il Santo Rosario.