Lunedì IV Settimana del Tempo Ordinario
San Giovanni Bosco, Presbitero
2Samuele 15,13-14.30; 16,5-13a Salmo 3 Marco 5,1-20
“Ad ogni azione corrisponde una reazione”: non è solo un principio fisico ma anche morale. Ad ogni nostra gesto, pensiero, comportamento ne derivano delle conseguenze… sempre! Non si può mai dire che una nostra azione sia indifferente agli altri. La vita non è solo una questione individuale: ha una ricaduta inesorabile sulla collettività. Per questo dobbiamo sentirci tutti responsabili delle nostre azioni e mai chiamarci fuori. Il re Davide ha compiuto un crimine nel momento in cui ha mandato al fronte Uria per esporlo all’imboscata nemica e, alla sua morte, prendersi in sposa sua moglie. La conseguenza è la morte del figlio e la caduta libera della sua popolarità. Dio non toglie a Davide il suo sguardo e la sua promessa di bene ma non gli evita tutta una serie di umiliazioni. Non per questo Davide se la prende…anzi! Ritiene corretto e doveroso il prezzo che deve pagare. A volte mi sembra che tutti ci sentiamo sempre immacolati e tutto ciò che subiamo un’ingiustizia. In realtà, molto di ciò che subiamo è legato a nostre omissioni, indifferenze, colpe… alla lunga tutti i mali vengono al pettine! E non è Dio – che non toglie mai la sua amicizia – ma il male che produce esponenzialmente male! Don Bosco chiamò uno dei giovani, che era il più discolo della Casa, e gli chiese: “Qual è la stagione in cui si deve seminare per l’uomo?”. E il giovane rispose: “La primavera della vita, cioè la gioventù”. “E chi in gioventù non semina?”. “Non raccoglie in vecchiaia”. “E che cosa è che bisogna seminare?”. “Buone opere”. “E chi semina zizzania?”. “Raccoglierà spine in vecchiaia”.
Coraggio. Buona giornata. don Luciano.