Mercoledì XXI Settimana del Tempo Ordinario

1Tessalonicesi 2,9-13  Salmo 138  Matteo 23,27-32

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume”. Quale uomo non nasconde un po’ di fragilità e di miseria? Siamo tutti scribi e farisei ipocriti. E Gesù lo sa bene, Lui conosce perfettamente il nostro cuore. Ma non è questo ciò che Gesù contesta. A Gesù non va giù che noi ci atteggiamo come dei perfetti, guardando dall’alto al basso gli altri. Quando i peccatori si presentavano a Gesù, nella loro verità, non ricevevano mai parole di fuoco, anzi il perdono e la misericordia erano la reazione naturale di Gesù. Ammettere e riconoscere il nostro peccato ci permette di disporci davanti agli altri con uno sguardo nuovo. I grandi santi sono divenuti tali passando sempre dalla persuasione della propria indegnità: solo chi si sente amato e perdonato in una maniera esagerata è capace di fare altrettanto. Chi immagina di essere, tutto sommato, una brava persona non farà altro che ritenere gli altri immeritevoli, sempre più peccatori di sé. Uno sguardo giudicante non pone mai il cuore nella condizione di accogliere e condonare. Guardiamoci dentro e ammettiamo di essere dei poveri peccatori perdonati: sarà tutta un’altra storia! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Preghiamo per Roberto Lazzaroni (Dovadola) che trova la pace in Cristo risorto.