Lunedì I Settimana di Avvento

Isaia 2,1-5  Salmo 121  Matteo 8,5-11

Un prete amico, alla domanda “che fai di bello?”, rispondeva sempre “aspetto il Signore che viene!”. Mi sembra una bellissima testimonianza per raccontare che cosa significhi per un credente vivere secondo lo stile dell’Avvento. Tutto ciò che facciamo deve essere in vista di questo incontro: nulla può essere messo tra parentesi. Guai a noi se dovessimo vivere l’incontro con il Signore come l’impatto con un ladro. Il Signore non viene mai a togliere la vita ma a darla in abbondanza: pertanto, ogni volta che ci è annunciato che Gesù ci viene incontro, dobbiamo sussultare di gioia, non tremare di paura. Mi capita spesso di raccogliere la confidenza di parrocchiani rispetto alla malattia di qualche persona cara: generalmente mi offro immediatamente per fare una visita e portare la Comunione. Proprio un po’ come racconta il Vangelo di oggi: “Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente”. Gli disse: “Verrò e lo guarirò”. La reazione è quasi sempre “non subito, grazie!”. L’idea è che è meglio non far capire a chi è ammalato che è giunta l’ora, per non spaventare. E questo anche con credenti praticanti. Il Salvatore è percepito come lo sterminatore! Forse c’è da fare un po’ di più per rendere nostra la dimensione d’Avvento della vita. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Una preghiera per Mauro Tucci (Via Gobetti, 20) e Francesca Poggi vedova Vitartali (Viale della Repubblica, 49) che vanno incontro al Padre.