Santi Timoteo e Tito, Vescovi

2Timoteo 1,1-8 oppure Tito 1,1-5  Salmo 95  Luca 10,1-9

Oggi la Chiesa fa memoria di Tito e Timoteo, due collaboratori di San Paolo, messi a reggere delle comunità da lui fondate. Belle sono le Lettere che Paolo scrive loro, piene di affetto paterno e di suggerimenti autorevoli. A loro chiede anzitutto di essere molto attenti a curare la fede in Gesù: nella fede si gioca la perseveranza nella vocazione. L’uomo è fragile, ha mille tentazioni e provocazioni ed è facile che si perda d’animo e non si ritenga all’altezza della missione a cui è stato chiamato. Non solo: il mondo sembra sempre ridicolizzare chi manifesta la propria adesione a Gesù. Chi di noi non si è trovato, almeno una volta, in imbarazzo nel manifestare apertamente la propria appartenenza alla Chiesa? Anche Pietro, davanti alla serva nel cortile del sommo sacerdote, ha ceduto alla vergogna. Ecco allora San Paolo esortare senza mezzi termini: “Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro”. Ricordo che all’omelia della Messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù a Denver nel 1993 papa San Giovanni Paolo II disse: “Non è tempo di vergognarsi del Vangelo”, ma, poi, al termine della celebrazione si corresse dicendo: “Non solo non è tempo di vergognarsi del Vangelo ma piuttosto è tempo di essere fieri del Vangelo”. Oggi come allora! Buona giornata. don Luciano.