Lunedì II Settimana di Quaresima

Daniele 9, 4b-10  Salmo 78  Luca 6,36-38

Le promesse di Dio mi entusiasmano sempre. Hanno un valore che non è computabile nell’immediato: sono senza tempo, sono al di là del tempo, come Colui che promette. È normale che alle promesse si dà credito solo se si ha fiducia nel promettitore. Senza fiducia non si va da nessuna parte. Gesù, nel Vangelo che ascoltiamo oggi, ci esorta a dare, ad essere generosi. Lo fa mettendosi in gioco e promettendoci in contraccambio “una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo”. Gesù non si riduce a rimpiazzare il dono ma lo moltiplica esponenzialmente. Sa come siamo attaccati alle cose, sa come facciamo fatica a condividere, sa come siamo lontani dalla pura e cruda gratuità. E allora si assume la garanzia della ricompensa. Non per niente i grandi santi della carità hanno sempre sostenuto che “fare la carità è come fare un prestito a Dio“: al momento opportuno non mancherà di restituire il debito… alla sua maniera! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Un requiem per Antonio Viscomi (Piazza Vittorio Veneto, 25).