Sabato dopo le Ceneri

Isaia 59,9b-14  Salmo 85  Luca 5,27-32

“Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano”. La Quaresima non è una prova di forza ma una sequela a fronte di una chiamata. È un tempo nel quale ascoltando Gesù che ci parla conosciamo il nostro peccato e ci mettiamo in cammino verso la santità. Passo dopo passo rinnoviamo la nostra vita uniti a Gesù: è Lui il protagonista assoluto della nostra pasqua. Noi risorgiamo insieme a Lui. La condizione fondamentale per compiere con frutto questo itinerario quaresimale è il riconoscimento del nostro peccato. Gesù, infatti, non è venuto per chi ritiene di non aver nulla da cambiare. Al contrario, è venuto per i peccatori, per coloro che arrancano, che conoscono i loro limiti e si affidano alla cura del medico celeste. Ritagliamoci un tempo per confessarci, per dire a noi stessi, alla Chiesa e a Gesù, i buchi che sentiamo dentro a causa della nostra disaffezione all’ascolto della Parola. Chiamare per nome i propri peccati permette di combatterli con più forza e vigore. Non lasciamoci irretire dalla vergogna: è una semplice strategia del maligno tesa a non permettere a noi di avvertire il perdono e la misericordia che Dio dona con larghezza! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Accompagniamo alle soglie della casa del Padre, Giuseppina Paoli vedova Bani (Via Gobetti, 10).