San Marco, Evangelista

1Pietro 5,5b-14  Salmo 88  Marco 16,15-20

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato”. Quattro verbi scandiscono l’azione salvifica: andare, proclamare, credere, battezzare. Tre sono espressione di una offerta e uno è atto di adesione personale. Perché la salvezza possa compiersi è necessario che qualcuno ci raggiunga. Gesù è venuto in mezzo a noi e ha camminato sulle nostre strade per offrirci l’amore del Padre: alla stessa maniera  hanno fattoi discepoli andando in tutto il mondo e proclamando il Vangelo. Andare e proclamare è l’unico compito che spetta al discepolo: senza alcuna pretesa di spiegare o convertire. Chi ascolta l’annuncio può scegliere di credere o no! È una possibilità che Dio lascia ad ogni uomo: guai negarla! Di fronte dell’adesione libera della fede, il discepolo è chiamato a battezzare, a immergere nel mistero di Gesù, colui che vi acconsente. Battezzare significa letteralmente immergere. Ecco cosa ci viene chiesto; immergere, inzuppare le persone con cui veniamo in contatto, nell’amore di un Padre che ama da morirnenello Spirito che vivifica e feconda ciò che non ha vita, nel Figlio che recupera da ogni inferno riportando a casa l’amato. Per questo battezzare  non può significare solo far scendere un po’ d’acqua sulla testa dei neonati. La nostra vita, le nostre relazioni, le parole pronunciate, le carezze donate, gli abbracci concessi, le offese perdonate, il male non restituito, la vita donata, tutto questo è battezzare gli uomini nel Dio Trinità.

Buona giornata. don Luciano.