Giovedì III Settimana di Quaresima

Geremia 7,23-28  Salmo 94  Luca 11,14-23

“Ascoltate la mia voce”. Il Signore ci parla! Non smette di dirci dove è la vera vita ma noi, come Israele, pensiamo di potercela cavare da soli. Non abbiamo memoria degli interventi di grazia avuti da Dio: crediamo che tutto sia merito nostro e così ci perdiamo nel gorgo della nostra assurda presunzione. “Io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio”: questo è il grido di rammarico di Dio nei nostri confronti. Non è una minaccia, è semplicemente una esortazione a metterci in ascolto della sua Parola. Troppe parole ci confondono le idee e ci mantengono dentro una sostanziale mediocrità: nessuno è davvero cattivo da vivere per fare del male ma pochi sono coloro che vivono per operare il bene. E il bene non è un moto spontaneo del cuore. Questo è il vero ostacolo alla conversione: la presunzione di essere buoni! Gesù ci annuncia: “Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui lo vince”. Ecco la salvezza: strappaci dal torpore nel quale il diavolo ci ha ammaliati. Liberare tutto il potenziale di bene che c’è in noi. Occorre accogliere il “più forte”, invocare Gesù. Noi siamo troppo deboli… Buona giornata. don Luciano.

P.S. Una preghiera per Giovanna Zimbelli vedova Bini (Via degli Argini, 18) che ora è affidata all’opera salvifica di Gesù, “il più forte”.