Lunedì III Settimana di Pasqua

Atti 6,8-15  Salmo 118  Giovanni 6,22-29

Non mi sono mai più scordato una frase che pronunciò un predicatore ad un corso di Esercizi spirituali: “Dobbiamo passare dall’amare i doni di Dio all’amare il Dio che dona”. Quanto è salutare questo passaggio! Davvero è facilissimo stare attaccati a Dio, quasi per scaramanzia, della serie “non si sa mai”…. È una schiavitù assurda: “Dio fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi“. Non ci ama e non ci offre le sue grazie in base alla sottomissione che mostriamo nei suoi confronti. La bellezza della fede sta nell’incontrare Gesù, nello stare con Lui, nel sentire le sue Parole, nel nutrirsi della sua presenza sempre liberante. Questa prospettiva non è così lontana da quello che percepiamo noi come amore: non stiamo insieme ad uno che ci fa regali, ma a uno che sentiamo ci ama. Di cose ne troviamo anche a noi senza aver bisogno che qualcuno ce ne procuri ma per uno che ci ama siamo disposti a perdere la testa…. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Il Signore accolga in Paradiso, Giulianna Zattucci Mazzoni vedova Vigiani (Via Primo Maggio, 19).