Mercoledì XI Settimana del Tempo Ordinario

2Corinzi 9,6-11  Salmo 111  Marco 6,1-6.16-18

“Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza”. Donare è la cosa più bella che si possa fare nella vita. Perché? Perché il donare presuppone l’aver ricevuto. Solo chi non ha avuto la gioia grande di essere oggetto di dono non capisce la gioia che ne scaturisce. Ricevere non è così bello come donare… è un paradosso! Di per sé si pensa che è l’avere la mani piene di doni a imprimere nel cuore la gioia ma non è così. Chi fa l’esperienza del donare non si ferma più: c’è troppa soddisfazione! Chi, però, dona con tristezza compie un abominio perché dissacra una delle esperienze più divine che sono state condivise dall’alto all’umanità. Per rompere la grettezza del cuore, può darsi che sia necessario, in un primo momento, una certa disciplina per contrastare l’atteggiamento egoistico tipico dell’uomo poi, però, l’esperienza deve aprire a tutt’altra condizione. Gesù non dà una regola del dono: lascia che ogni singolo faccia un proprio discernimento spirituale e offra ciò di cui è capace. Però non c’è nessuno così povero che possa sostenere di non avere nulla da donare. Doniamo con gioia: tutto è restituito dal Padre! Buona giornata. don Luciano.