Lunedì XX Settimana del Tempo Ordinario

San Pio X, Papa

Giudici 2,11-19  Salmo 105  Matteo 19,16-22

“Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?”. Interessante questa reazione del giovane ricco: ha osservato tutti i comandamenti, eppure sente che non è sufficiente, gli manca ancora qualcosa. Essere giusti, essere buoni, essere corretti, essere coerenti, non dà la vita eterna. Quando si dice: “L’importante è essere delle brave persone”, si dice una banalità; anzitutto, essere realmente delle brave persone è ben lontano dal semplice affermarlo e, poi, lo scriveva già il buon Qoelet, “buoni e cattivi” hanno entrambi lo stesso destino di morte.  Per questo Gesù dice al giovane: “Seguimi”. La salvezza sta nel rapporto con Gesù, il Salvatore. È necessario che il bene fatto sia raccolto da Gesù e portato al Padre. Una brava persona, senza Dio, può al massimo puntare su un po’ di gloria umana, terrena ma l’oblio è inesorabile. Una brava persona, con Dio, mette tutto nelle sue mani e si lascia guidare nel suo destino dal suo volere. L’evangelista annota che alla proposta di Gesù di lasciare tutto per seguirlo, il giovane andò via triste: il mondo è pieno di brave persone tristi. Non avere la prospettiva della vita eterna non può che generare tristezza. Meno ambizioni di perfezionismo e più preghiera: ecco la ricetta della gioia! Buona giornata. don Luciano.