Martedì XVIII Settimana del Tempo Ordinario

Geremia 30,1-2.12-15.18-22  Salmo 101  Matteo 14,22-36

Nella Prima Lettura leggiamo l’annuncio da parte del profeta Geremia della restaurazione del popolo di Israele; di fronte all’esperienza della sconfitta e della deportazione, di fronte al suo peccato, segni dell’infedeltà dell’uomo nei confronti del patto di amore con Dio, il Signore, mostra sempre la sua fedeltà e la sua misericordia. Anche con noi Dio rinnova ogni giorno il suo patto di amore che va al di la di tutte le nostre infedeltà. Nella traversata della nostra vita ci capita di dover affrontare venti contrari e tempeste, che minacciano di travolgerci. Peccato e infedeltà fanno parte della nostra vita di uomini e donne. Ma in questa traversata non siamo soli: ciò che ci salva non sono il nostro coraggio e le nostre qualità ma la garanzia contro il naufragio è la fede in Gesù e nella sua Parola. Fede che è dono, è grazia. Fede che si rafforza e prende vigore in un rapporto continuo con il Padre. “Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo”. Prima di iniziare le nostre “traversate quotidiane” affidiamoci al Padre tendendo le nostre mani a Lui certi che il suo amore fedele non ci lascerà mai… Buona giornata. don Luciano.

P.S. Preghiamo per Maria Ticci vedova Innocenti (Via Buozzi, 10) perché sia unita alla comunità dei santi nella Pasqua eterna.