Mercoledì della V Settimana di Pasqua

Atti 15,1-6  Salmo 121  Giovanni 15,1-8

“Salvezza”: categoria utilizzata in tutti i campi, dall’economia al calcio, dalla religione alla scuola. Ma che cosa si intende per salvezza? Si intende il sopravvivere a situazioni di fallimento e di morte. È chiaro che in alcuni ambiti la salvezza è relativa e temporanea, in altri ha la pretesa di essere assoluta ed eterna. Come è possibile salvarsi? Se ci pensate, tranne che per la fede cristiana, tutto dipende prevalentemente dall’impegno del singolo. Ognuno deve rimboccarsi le maniche e faticare per ottenere un risultato positivo. Anche i cristiani hanno rischiato di entrare in questa logica autoreferenziale: “Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati”. Far dipendere la salvezza da pratiche particolari è abbattere alla radice l’annuncio di Gesù: I discepoli chiesero: “Chi si potrà dunque salvare?”. E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile”. La salvezza non appartiene all’uomo. Tutti coloro che promettono la salvezza sono mentitori. Anche nelle pratiche di fede non c’è nulla che si faccia che garantisca il paradiso: solo l’amore… quello di Dio in primis! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Una preghiera per Maria Teresa Mariotti vedova Filipponi (Le Ville – Mucciano) e Andrea Bologna (La Gracchia, 31/i) che grazie alla fede in Gesù, oggi potranno vedere il Padre.