XXIV Domenica del Tempo Ordinario (A)

Siracide 27,33 – 28,9  Salmo 102  Romani 14,7-9  Matteo 18,21-35

“Ricordati della fine e smetti di odiare” ci ha suggerito il Siracide. Viviamo sempre a mille, come se non dovessimo mai morire. Crediamo di poter gestir tutto, di mettere a posto le cose, di avere in tasca la soluzione per ogni problema; così, ogni persona che ci capita a tiro e che non condivide la nostra visione della vita, la affossiamo senza alcuna remora. Considerare la finitezza umana è quanto mai salutare: la vita e il mondo non si esauriscono con noi. Vivere affermando semplicemente noi stessi, schiacciando tutto ciò che ci passa vicino, non è per nulla ragionevole. Serve relativizzare molto il nostro punto di vista. Serve decongestionare i conflitti. Serve perdonare per dare altre possibilità a chi ci ha infastidito. Serve riconoscere che non abbiamo la soluzione ai problemi del mondo. Serve comprendere che un giorno tutto quello per cui abbiamo lottato e combattuto lo dovremo lasciare ad altri. Più amore, più bontà, più compassione, più fiducia, più benevolenza, più misericordia, rendono la vita molto più bella e serena.

La cura delle relazioni vale più di tutti i progetti che possiamo realizzare in questa breve vita! In paradiso ne parleremo… Buona Domenica. don Luciano.