Lunedì VI Settimana del Tempo Ordinario

Genesi 4,1-15.25  Salmo 49  Marco 8,11-13

Oggi leggiamo il notissimo racconto di Caino e Abele. Mille riflessioni prendono l’avvio da questo testo. Siamo all’inizio della storia e il male miete immediatamente la sua prima vittima. Non si capisce bene se Abele o Caino. Chi è effettivamente la vittima del male? Chi è rovinato interiormente dal male? Senza dubbio: Caino! Lui è il poveraccio incapace di amare e di donare, chiuso dentro il proprio egoismo, invidioso di tutto e di tutti. Che brutta vita! Abele è sereno, contento, pieno di soddisfazione, generoso, positivo nei confronti di Dio e dei fratelli. Abele muore ucciso dall’odio del fratello Caino, ma ha vissuto una vita intensa e serena. Caino uccide perché sta male, vive male, ripiegato su se stesso e dopo il male commesso ancor più si dispera e continua una vita da fuggiasco perché non trova pace. Che vita è? Povero Caino! Beato Abele! Non fa niente morire se si è vissuti bene e in pace ma che angoscia vivere con il male dentro! Pensiamoci! Buona giornata. don Luciano.