Martedì III Settimana di Avvento

San Giovanni della Croce, Presbitero e Dottore della Chiesa

Sofonia 3,1-2.9-13  Salmo 33  Matteo 21,28-32

L’idea che abbiamo della vita buona ha un po’ del fantasioso: ci si immagina l’uomo perfetto che, per imprudenza, cade. A seguire, la riparazione nel pentimento e con il proposito a non cadere più. L’immagine che emerge dalla Scrittura, in realtà, è molto lontana da questa visone: l’uomo è il frutto di scelte che di volta in volta compie nel tentativo di rispondere alla chiamata alla salvezza da parte di Dio. Significa che non esiste l’uomo compiuto e l’uomo incompiuto: esiste l’uomo che, giorno dopo giorno, in base alle scelte che compie realizza o meno “l’immagine  e somiglianza con Dio”. Dentro questa prospettiva sono comprensibili le parole di Gesù che ascoltiamo nel Vangelo della liturgia odierna: Un uomo disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Capita che a Dio si dica di no. Occorre prenderne coscienza. Chi pensa sempre di essere buono e giusto è probabile che non presti alcuna attenzione alle domande di Dio ma faccia regolarmente di testa propria. Siamo disobbedienti! Dio non si arrabbia per questo; la sua ira si accende nel momento in cui facciamo finta di obbedire mentre illudiamo noi stessi. Pericolo quanto mai frequente. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Una preghiera per Bruno Aiazzi (Viale Kennedy, 19) e Marina Margheri in Stefanini (Viale Giovanni XXIII, 28) che si apprestano a varcare la soglia della casa del Padre.