Mercoledì XIV Settimana del Tempo Ordinario
Genesi 41,55-57; 42,5-7a.17-24a Salmo 32 Matteo 10,1-7
“Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele”. C’è un ordine nell’evangelizzazione. Il desiderio che abbiamo di arrivare a tutti non è del tutto sano. L’ansia di portare tutti nell’alveo della Chiesa ha un po’ del delirio d’onnipotenza. Alla fine, Gesù parla sempre di un piccolo gruppo, di una porzione, di sale e lievito e non di farina. La priorità di Gesù è quella di far ritornare alla vera fede il popolo eletto: i chiamati hanno una responsabilità particolare. Se loro per primi, chiamati a rendere testimonianza, compiono questa missione in maniera distorta, inevitabilmente, minano alla base la possibilità che qualcuno possa conoscere il vero nome di Dio. Come potremmo applicare a noi questa istanza? Credo, riconoscendo che i primi a convertirsi dobbiamo essere noi, i battezzati. È fuori dubbio che la nostra testimonianza fa davvero acqua. Siamo in un Paese che ancora battezza attorno all’ottanta per cento: dove si vede espressa la vita nuova generata dallo Spirito di Gesù? Occorre, davvero, che chi intraprende un cammino di conversione cristiana viva con più radicalità la propria appartenenza. Non si tratta di essere impeccabili ma di vivere ogni giorno in una seria relazione con Gesù. Riproviamoci! Buona giornata. don Luciano.