BATTESIMO DEL SIGNORE
Domenica 12 Gennaio
Pieve: Alla S. Messa delle 8.00 ricordiamo Marcello Modi (Via Modigliani, 20) e Pierina Poli vedova Malevolti (Via Lorini, 12).
Pieve: alla Santa Messa delle 10.00, partecipano i Bambini di III Primaria del Catechismo che poi si trattengono per il loro incontro.
Santuario: alla Santa Messa delle 10.30, partecipano i Bambini di V Primaria del Catechismo che poi si trattengono per il loro incontro.
Centro Giovanile: Insieme Party…amo: Domenica in compagnia dove l’amicizia, i sorrisi e la gioia di stare insieme non mancheranno. Programma: ore 10,30 Santa Messa al Santuario; dopo, tombola con tanti premi. Ore 13.00 Pranziamo insieme e poi pomeriggio con canti e musica dal vivo.
Martedì 14 Gennaio
Centro Giovanile: ore 19.30, Incontro dei Giovanissimi del post Cresima 2011.
Giovedì 16 Gennaio
Centro Giovanile: ore 18.00, Incontro di conoscenza sul tema dello spettro autistico promosso dalla Caritas Diocesana.
Domenica 19 Gennaio
Festa di San Sebastiano, Patrono della Misericordia di Borgo San Lorenzo
Oratorio della Misericordia: ore 8.00 Lodi Mattutine.
Pieve: alla Santa Messa delle 11.30 vestizione di nuovi fratelli e sorelle della Confraternita.
Oratorio della Misericordia: ore 17.00 Vespri.
Al termine delle Sante Messe nelle chiese dell’Unità Pastorale vengono distribuiti i panini benedetti.
Pieve: alla Santa Messa delle 10.00, partecipano i Bambini di IV Primaria del Catechismo che poi si trattengono per il loro incontro.
BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE
La benedizione alle famiglie inizierà Lunedì 27 Gennaio. Presto verrà consegnato il calendario con l’itinerario.
PREPARAZIONE DEI CAMPI SCUOLA 2025
I Giovani che desiderano svolgere il compito di educatore sono invitati
a presentare la loro disponibilità al Centro Giovanile Domenica 19 Gennaio dalle 17.00 alle 19.00; Lunedì 20 dalle 21.00 alle 22.30; Martedì 21 dalle 18.00 alle 20.00.
CONSIGLIO PASTORALE
Giovedì scorso si è riunito il Consiglio dell’Unità Pastorale. All’ordine del giorno la preparazione del pomeriggio di Sabato 8 Febbraio in Pieve per un tempo di ascolto e di dialogo di tutta la Comunità cristiana per interrogarsi su cosa ci sta dicendo il Signore e individuare alcune piste di cammino al fine di essere una Chiesa in uscita missionaria.
SABATO 8 FEBBRAIO Un tempo per l’ascolto, un’occasione di confronto libero per la nostra Comunità.
Dove? In Pieve ore 15.00.
Come?? “Tavoli” di confronto.
A chi è rivolta? A tutti quelli che hanno a cuore la vita della nostra Unità Pastorale.
SPES NON CONFUNDIT
Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025
Segni di speranza
12. Di segni di speranza hanno bisogno anche coloro che in sé stessi la rappresentano: i giovani. Essi, purtroppo, vedono spesso crollare i loro sogni. Non possiamo deluderli: sul loro entusiasmo si fonda l’avvenire. È bello vederli sprigionare energie, ad esempio quando si rimboccano le maniche e si impegnano volontariamente nelle situazioni di calamità e di disagio sociale. Ma è triste vedere giovani privi di speranza; d’altronde, quando il futuro è incerto e impermeabile ai sogni, quando lo studio non offre sbocchi e la mancanza di un lavoro o di un’occupazione sufficientemente stabile rischiano di azzerare i desideri, è inevitabile che il presente sia vissuto nella malinconia e nella noia. L’illusione delle droghe, il rischio della trasgressione e la ricerca dell’effimero creano in loro più che in altri confusione e nascondono la bellezza e il senso della vita, facendoli scivolare in baratri oscuri e spingendoli a compiere gesti autodistruttivi. Per questo il Giubileo sia nella Chiesa occasione di slancio nei loro confronti: con una rinnovata passione prendiamoci cura dei ragazzi, degli studenti, dei fidanzati, delle giovani generazioni! Vicinanza ai giovani, gioia e speranza della Chiesa e del mondo!
13. Non potranno mancare segni di speranza nei riguardi dei migranti, che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per sé stessi e per le loro famiglie. Le loro attese non siano vanificate da pregiudizi e chiusure; l’accoglienza, che spalanca le braccia ad ognuno secondo la sua dignità, si accompagni con la responsabilità, affinché a nessuno sia negato il diritto di costruire un futuro migliore. Ai tanti esuli, profughi e rifugiati, che le controverse vicende internazionali obbligano a fuggire per evitare guerre, violenze e discriminazioni, siano garantiti la sicurezza e l’accesso al lavoro e all’istruzione, strumenti necessari per il loro inserimento nel nuovo contesto sociale.
La comunità cristiana sia sempre pronta a difendere il diritto dei più deboli. Spalanchi con generosità le porte dell’accoglienza, perché a nessuno venga mai a mancare la speranza di una vita migliore. Risuoni nei cuori la Parola del Signore che, nella grande parabola del giudizio finale, ha detto: «Ero straniero e mi avete accolto», perché «tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me» (Mt 25,35.40).
14. Segni di speranza meritano gli anziani, che spesso sperimentano solitudine e senso di abbandono. Valorizzare il tesoro che sono, la loro esperienza di vita, la sapienza di cui sono portatori e il contributo che sono in grado di offrire, è un impegno per la comunità cristiana e per la società civile, chiamate a lavorare insieme per l’alleanza tra le generazioni.
Un pensiero particolare rivolgo ai nonni e alle nonne, che rappresentano la trasmissione della fede e della saggezza di vita alle generazioni più giovani. Siano sostenuti dalla gratitudine dei figli e dall’amore dei nipoti, che trovano in loro radicamento, comprensione e incoraggiamento.
15. Speranza invoco in modo accorato per i miliardi di poveri, che spesso mancano del necessario per vivere. Di fronte al susseguirsi di sempre nuove ondate di impoverimento, c’è il rischio di abituarsi e rassegnarsi. Ma non possiamo distogliere lo sguardo da situazioni tanto drammatiche, che si riscontrano ormai ovunque, non soltanto in determinate aree del mondo. Incontriamo persone povere o impoverite ogni giorno e a volte possono essere nostre vicine di casa. Spesso non hanno un’abitazione, né il cibo adeguato perla giornata. Soffrono l’esclusione e l’indifferenza di tanti. È scandaloso che, in un mondo dotato di enormi risorse, destinate in larga parte agli armamenti, i poveri siano «la maggior parte […], miliardi di persone. Oggi sono menzionati nei dibattiti politici ed economici internazionali, ma per lo più sembra che i loro problemi si pongano come un’appendice, come una questione che si aggiunga quasi per obbligo o in maniera periferica, se non li si considera un mero danno collaterale. Di fatto, al momento dell’attuazione concreta, rimangono frequentemente all’ultimo posto». Non dimentichiamo: i poveri, quasi sempre, sono vittime, non colpevoli.
Appelli per la speranza
16. Facendo eco alla parola antica dei profeti, il Giubileo ricorda che i beni della Terra non sono destinati a pochi privilegiati, ma a tutti. È necessario che quanti possiedono ricchezze si facciano generosi, riconoscendo il volto dei fratelli nel bisogno. Penso in particolare a coloro che mancano di acqua e di cibo: la fame è una piaga scandalosa nel corpo della nostra umanità e invita tutti a un sussulto di coscienza. Rinnovo l’appello affinché «con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri, così che i loro abitanti non ricorrano a soluzioni violente o ingannevoli e non siano costretti ad abbandonare i loro Paesi per cercare una vita più dignitosa».
Un altro invito accorato desidero rivolgere in vista dell’Anno giubilare: è destinato alle Nazioni più benestanti, perché riconoscano la gravità di tante decisioni prese e stabiliscano di condonare i debiti di Paesi che mai potrebbero ripagarli. Prima che di magnanimità, è una questione di giustizia, aggravata oggi da una nuova forma di iniquità di cui ci siamo resi consapevoli: «C’è infatti un vero “debito ecologico”, soprattutto tra il Nord e il Sud, connesso a squilibri commerciali con conseguenze in ambito ecologico, come pure all’uso sproporzionato delle risorse naturali compiuto storicamente da alcuni Paesi». Come insegna la Sacra Scrittura, la terra appartiene a Dio e noi tutti vi abitiamo come «forestieri e ospiti» (Lv 25,23). Se veramente vogliamo preparare nel mondo la via della pace, impegniamoci a rimediare alle cause remote delle ingiustizie, ripianiamo i debiti iniqui e insolvibili, saziamo gli affamati.