Giovedì IV Settimana del Tempo Ordinario

1Re 2,1-4.10-12  Salmo 1Cronache 20,10-12  Marco 6,7-13

“Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene”. Abbiamo sempre la presunzione di aver ragione o, perlomeno, di avere delle ragioni stringenti tali da convincere ogni uomo della verità della nostra esperienza di fede: non è così e non può essere così. Sono interessanti le parole di Gesù ai suoi discepoli: non si parla di comprensione ma di accoglienza. La fede non la si comunica attraverso dei ragionamenti persuasivi ma attraverso modi di vivere gioiosi e pacificanti ma nulla è inevitabile e sotto il nostro controllo. È la libertà dell’altro che si dispone all’accoglienza, la prima e imprescindibile condizione, oltre che, ovviamente, l’opera della Grazia. Si crede solo per scelta non per evidenza. In questo senso, si capisce come la fede sia esattamente come l’amore: nessuno può dimostrare all’altro la ragionevolezza del proprio amore e su questa scorta pretendere il contraccambio. All’amore offerto non può che corrispondere una scelta deliberata dell’altro che accoglie o rifiuta e non è uno scandalo né l’una né l’altra scelta. Gesù dice ai discepoli: se qualcuno vi accoglie, bene, altrimenti andatevene. Cioè: non insistete, non intestarditevi, non impuntatevi; lasciate che l’altro eserciti la propria libertà. La Grazia lavora per suo conto anche attraverso strade che non sono le nostre… Buona giornata. don Luciano.