Giovedì I Settimana di Avvento

Isaia 26,1-6  Salmo 117  Matteo 7,21.24-27

“Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Ho conosciuto diversi giovani che hanno scelto questa pagina di Vangelo come lettura nella liturgia del loro matrimonio: l’idea era quella di sottolineare – per giustificare la propria latitanza nella pratica – che non serve tanto pregare, quanto fare i fatti! Nulla di più sbagliato! A ben guardare, uno solo può vantarsi seriamente di fare la volontà del Padre… e questi è Gesù in persona! Pertanto, chi ritiene di essere un bravo cristiano a prescindere è probabile che non abbia una corretta cognizione di sé. Pregare è assolutamente necessario per chiunque. In un’altra occasione Gesù chiederà ai suoi di discepoli di pregare incessantemente, senza stancarsi mai. Evitare di dire: “Signore, Signore”, invece, sta per non riempirsi la bocca del nome di Dio senza, poi, ascoltarlo e amarlo sul serio. Ogni formalismo, sia spirituale che materiale, è assolutamente da bandire come assurdo: agli occhi di Dio tutto è manifesto, inutile nascondersi. Pregare è proprio di chi, consapevole della propria fragilità, si appella al Signore per fare comunque, in qualche modo, la sua volontà. Tanto necessaria è la preghiera dell’Avvento: Vieni Signore Gesù! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Accompagniamo all’ingresso del regno dei cieli, Pier Paolo Cavini (Via Faentina, 21) e Ronina Tognelli vedova Venturini (Via Niccolai, 1).